Il Cheratocono

 

   

 

Il cheratocono, dal greco Kerato=Cornea e Konos=Cono 
(cornea conica), è una patologia della cornea caratterizzata da una deformazione della sua curvatura che diventa asimmetrica e sottile nelle porzioni centrali e paracentrali inferiori, fino a ridurre progressivamente la qualità della visione. 

In genere inizia con la pubertà e progredisce lentamente nel tempo, spesso coinvolgendo entrambi gli occhi. Solitamente il primo occhio ad essere colpito subisce una evoluzione più veloce, registrando un difetto visivo maggiore (astigmatismo miopico elevato), mentre l'altro occhio può anche non presentare un cheratocono con la stessa evoluzione, restando ad uno stadio iniziale.

 

Cause e sintomi:


Sono state ipotizzate diverse cause responsabili di questa malattia, tra le quali quella ereditaria o genetica che provocano l'alterazione di alcune fibre che compongono il tessuto della cornea, o quella derivanti da alterazioni metaboliche dell'organismo che potrebbero alterare la struttura anatomica del tessuto corneale

 

Diagnosi e Terapia del Cheratocono:

 

Il metodo più sicuro per la diagnosi di cheratocono è la TOPOGRAFIA CORNEALE, esame non invasivo, eseguito da un oculista esperto, che consiste nella proiezione di anelli luminosi sulla cornea e nell'analisi dell'immagine riflessa ottenuta con l'ausilio del computer (mappa corneale). 
La correzione del cheratocono avviene nei primi stadi con l'ausilio dei classici occhiali che subiscono continue modifiche al progredire della malattia. Quando la deformazione diventa imprevedibile al punto da rendere impossibile una visione soddisfacente con gli occhiali, è necessario ricorrere all'uso delle lenti a contatto.

 

La lente a contatto utilizzata per correggere un cheratocono può essere Rigida o Semirigida gas-permeabile in modo da garantire al paziente una visione nitida priva di distorsioni e capace così di correggere l'astigmatismo irregolare presente, difficilmente correggibile con gli occhiali.

La strategia di costruzione della LAC ideale è quella di esercitare una pressione sull'apice del cono in modo tale da regolarizzalo, evitando però nello stesso tempo che la lente si muova troppo perché rischierebbe di creare abrasioni corneali pericolose per l'incolumità della cornea.

 

Con i moderni topografi corneali è possibile creare oggi un protocollo di controllo nella costruzione della lac tale da garantire sempre una fedele riproduzione del pavimento corneale e da assicurare sempre una giusta applicazione da parte del contattologo . E' importante però che il paziente sia sempre motivato ad utilizzare la lac, sopportando all'inizio quei piccoli fastidi legati ad una lente di materiale non morbido.

 

Nei Cheratoconi iniziale è possibile ricorrere a delle nuove tecniche meno invasive e rischiose rispetto ai Trapianti corneali: il Cross-linking e l'impianto degli INTACS o anelli intracorneali di seguito descritti

 

Nei casi avanzati in cui non è più possibile ottenere una discreta visione con le lenti a contatto si ricorre alla chirurgia che prevede diversi tipi di interventi a seconda dello stadio della malattia. Esiste la Cheratoplastica Lamellare Profonda, la Cheratoplastica a Spessori Differenziati con Laser ad Eccimeri fino ad arrivare alla Cheratoplastica Perforante nella quale si sostituisce la cornea malata con quella sana di un donatore.

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CROSS-LINKING

Nel cheratocono iniziale in fase rifrattiva è possibile utilizzare una tecnica innovativa chiamata cross-linking o "intreccio" del collagene corneale. Dopo aver disepitelizzato la cornea si pratica una foto-polimerizzazione delle sue fibre stromali allo scopo di aumentarne la rigidita' e la resistenza alla cherectasia, attraverso l'azione combinata di una sostanza fotosensibilizzante, la Riboflavina, irradiata dai raggi ultravioletti a bassa intensita' UV-A. Si ottiene così un  "congelamento" del collagene stromale con conseguente aumento della stabilita' biomeccanica della cornea.

I risultati sono incoraggianti soprattutto perché migliora l’acuità visiva con occhiali ed in molti casi si ottiene l’arresto della malattia.
Il trattamento viene effettuato ambulatorialmente in sala operatoria in asepsi e in anestesia topica ed ha una durata complessiva di 30 minuti. E' semplice tecnicamente, di basso costo e meno invasivo di tutte le altre proposte terapeutiche.

 

INTACS

Nel cheratocono iniziale in fase rifrattiva, in determinati casi clinici, è anche possibile utilizzare una tecnica parachirurgica denominata " INTACS" . Tale procedura consiste nell'impiantare nello stroma corneale due anelli di materiale rigido allo scopo di regolarizzare la cornea già deformata dal cono e nello stesso tempo di aumentarne la rigidità.

La tecnica è molto semplice e veloce, in anestesia topica con gocce anestetiche viene effettuato un tunnel nello stroma corneale in modo indolore nel quale vengono introdotti gli anelli.

Il trattamento viene effettuato ambulatorialmente in sala operatoria in asepsi ed ha una durata complessiva di 30 minuti.

I risultati sono incoraggianti soprattutto perché migliora l’acuità visiva con occhiali ed in molti casi si ottiene l’arresto della malattia.

 

 

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