La Chirurgia Rifrattiva è una branca dell’Oculistica che si occupa
prevalentemente della correzione dei difetti della visione quali Miopia, Astigmatismo, Ipermetropia ottenendo effetti straordinariamente positivi sulla qualità di vita dei pazienti.
Chi é frustrato dalla dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto, può trovare in questa chirurgia la soluzione ai propri problemi.
Questa chirurgia, infatti, offre elevate percentuali di sicurezza e nello stesso tempo basse percentuali di complicanze.
La maggior parte degli interventi prevede l’utilizzo di un Laser detto “ad Eccimeri” dove sempre bisogna tener presente della:
Prima di sottoporsi agli esami specifici per questa chirurgia, è necessario sospendere l’uso delle lenti a contatto da almeno 1 settimana, se morbide, e 2 settimane se gaspermeabili
(semirigide)..
La visita comprende la pachimetria corneale nella quale viene misurato lo spessore corneale, la valutazione dell’entità del
difetto refrattivo in miosi ed in cicloplegia, la funzionalità lacrimale, l’esame biomicroscopico delle strutture oculari ed in particolare della
retina con un accurato esame in midriasi, cioè con dilatazione pupillare, la pupillometria ovvero il diametro pupillare al buio, importante per evitare
l’insorgenza di aloni notturni postoperatori, la topografia corneale anteriore e posteriore e l’aberrometria per studiare la morfologia della cornea e le sue aberrazioni, utilizzando uno strumento, chiamato aberrometro, in grado di interfacciarsi con il laser per
effettuare, su pazienti selezionati, dei trattamenti personalizzati. Questa metodica, detta “custom ablation”, permette, tra l’altro, di correggere le
eventuali imperfezioni della cornea derivate da precedenti interventi eseguiti con tecniche o strumenti inadeguati.
Il giorno dell’intervento è bene non usare profumi, acqua di colonia, dopobarba o lacche per capelli, perché i vapori alcolici emanati da queste sostanze possono modificare le prestazioni
del laser. Altrettanto vietato è l’uso di eye liner, mascara od altri make-up degli occhi e delle palpebre. E’ consigliabile inoltre portare con se un paio di occhiali da sole da indossare subito
dopo. L’intervento viene eseguito ambulatoriamente, nello spazio di pochi minuti e viene preceduto dall’instillazione di alcune gocce di collirio anestetico. Non occorre nessun altro tipo di
anestesia.
L’intervento non è assolutamente doloroso e può essere eseguito anche contemporaneamente in entrambi gli occhi.
Il paziente viene fatto sdraiare sul lettino operatorio e viene invitato a fissare una mira luminosa rossa intermittente.
E’ importante ricordare che, nei laser di ultima generazione, esiste un sistema automatico di puntamento e di inseguimento della pupilla “eye-tracker” che controlla 300 volte al secondo la
posizione dell’occhio, in modo da compensarne gli eventuali movimenti.
Dopo aver applicato un blefarostato per impedire la chiusura delle palpebre da parte del paziente viene effettuato il trattamento laser della durata di pochi minuti
Al termine viene applicata una lente a contatto terapeutica speciale che viene lasciata per alcuni giorni, allo scopo di proteggere la cornea durante la fase di riepitelizzazione
Il decorso postoperatorio
Terminato l’intervento si può tornare liberamente a casa.
Nelle ore successive si può avvertire un certo grado di fastidio, soggettivo e variabile da una semplice sensazione di corpo estraneo, sino ad un dolore di maggiore intensità, controllabile
comunque con antinfiammatori o analgesici e della durata media di 24-36 ore.
Dopo circa 5 giorni viene rimossa la lentina a contatto .
Il recupero visivo avviene nei giorni seguenti con il ritorno alle normali attività in 8-12 giorni.
La variabilità individuale del recupero visivo e la precisione del risultato dipendono anche in gran parte dalla reazione biologica della cornea che, essendo un tessuto biologicamente attivo,
presenta una risposta cicatriziale differente da individuo a individuo.
Proprio per modulare e controllare questa attività cicatriziale, nei 3 mesi successivi all’intervento, si deve seguire scrupolosamente lo schema terapeutico prescritto dal proprio Oculista
sottoponendosi ai controlli periodici prestabiliti.
Il Costo
Partendo dal presupposto che la Vista è il bene più prezioso che esista è importantissima la scelta del chirurgo tenendo conto del suo curriculum
professionale in materia, delle sue capacità professionali e delle sue rassicurazioni, a discapito dei meri costi effettivi. Perciò la scelta giusta deve essere basata sempre e solo sulla fiducia
e non sul minor prezzo trovato.
Purtroppo esistono ancora in commercio laser ad eccimeri obsoleti, molte volte presi a noleggio che utilizzano programmi oramai superati e che permettono una spesa minore al paziente a scapito
della qualità della prestazione. E lo stesso si può dire di tante strutture sia private che pubbliche le quali, allo scopo di mantenere prezzi bassi ed accattivanti, mirano ad effettuare un
grande numero di prestazioni a discapito dell’efficienza e dell’affidabilità dello strumento. Il Laser ad Eccimeri è uno strumento estremamente complesso e delicato che richiede delle condizioni
ambientali di lavoro “controllate”, e non può essere sovrasfruttato, a causa della rapida usura di alcuni suoi componenti.
Pertanto bisogna diffidare di chi propone, solo per ragioni di marketing, interventi a basso prezzo che, per l’altissimo costo di gestione e per la natura stessa delle macchine che si utilizzano,
hanno inevitabilmente costi più elevati.
La PRK o Cheratectomia Fotorefrattiva è la tecnica più semplice per correggere i difetti di vista medio-bassi e si basa sull’ablazione laser diretta dello stroma superficiale dopo rimozione meccanica o alcolica (LASEK) dell’epitelio corneale, una sottile membrana esterna di protezione che ricresce spontaneamente dopo qualche giorno.Dopo una lieve anestesia topica con un collirio, viene effettuato il trattamento con laser ad eccimeri assolutamente indolore della durata di pochi secondi e viene poi applicata una lente a contatto morbida non correttiva, ma protettiva, che verrà rimossa dopo 4-5 giorni dall’intervento, a riepitelizzazione avvenuta.
Il recupero della visione avviene gradualmente nelle ore successive al trattamento laser per completarsi dopo qualche giorno.
La PRK è una tecnica para-chirurgica di facile esecuzione, precisa, poco traumatica, senza rischi e complicanze particolari; è applicabile per la correzione di quasi tutti i difetti refrattivi anche se è utilizzata soprattutto per il trattamento della miopia medio-basse, e può essere effettuata contemporaneamente in ambo gli occhi.
L'ablazione laser, nella miopia, viene effettuata sulla zona centrale della cornea, mentre nell'ipermetropia o nell'astigmatismo, il laser lavora soprattutto in periferia risparmiando la zona centrale della cornea.
Il successo di questo tipo di chirurgia è legato alla qualità del trattamento laser, e cioè all'utilizzo di laser ad eccimeri di ultima generazione con i quali è possibile oggi eliminare quasi del tutto i molti effetti indesiderati che si manifestavano nei trattamenti eseguiti con i vecchi laser ad eccimeri, quali la difficoltà nella visione notturna, gli aloni, l'haze o visione annebbiata dovuta all'opacità della cornea e la regressione.
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Una novità nel campo della chirurgia refrattiva è rappresentata dal laser pulsato a femtosecondi, che utilizza luce infrarossa con spots della grandezza di pochi micron e di breve durata,
inferiore rispetto ai laser ad eccimeri.
L'azione del laser a femtosecondi (chiamato anche femtolaser o intralaser) effettua trattamenti molto precisi ed in massima sicurezza, perchè l'incisione avviene in maniera non meccanica
senza applanazione e con un risparmio di tessuto ablato. Se un singolo impulso provoca una bolla microscopica, una miriade di quest'impulso può creare un effetto
macroscopico generando un flap come quello della Lasik, attraverso un movimento in modo curvilineo degli spot all'interno della cornea ad uno spessore desiderato.
Si ottengono in tal modo lamelle corneali perfettamente regolari.
L'azione del femtolaser può trovare terreno ideale per la correzione degli astigmatismi, grazie alla formazione di approfondimenti curvilinei allo spessore desiderato con perfetto controllo del taglio, dello spessore, del diametro e della lunghezza delle incisioni.
La perfezione del lembo per una Lasik permette una precisione di spessore con errori nell'ambito di 10
micron con larghezza, diametro, cerniera e posizione della stessa variabile.
Il femtolaser è utilizzato anche per la preparazione dei tunnel per l'inserimento
degli anelli intrastromali per cheratocono.
Può trovare anche applicazione nella cheratoplastica, preparando un taglio circolare perfetto fino a 1200 micron, riducendo al minimo la deformazione corneale
post-intervento.
Sono ancora in via sperimentale , anche se molto promettenti invece , i trattamenti
intracorneali per la correzione della presbiopia , eseguiti con l'applicazione
del fascio laser in modo circolare attorno al centro della pupilla. I primi risultati sono molto incoraggianti e , se confermati, si potrà finalmente risolvere il problema della presbiopia,
difetto visivo che affligge tutte le persone dopo i 40 anni di età e che obbliga all’uso di occhiali per la visione da vicino.
La Lasik o Cheratomileusi laser in situ, indicata di solito per difetti più elevati o quando è necessario un rapido recupero visivo, si basa invece sull’ablazione laser diretta dello stroma corneale profondo previa creazione e sollevamento di uno sportello corneale “flap” con uno strumento detto microcheratomo (vedi foto), a tipo “pagina di un libro”. Dopo il trattamento con laser ad eccimeri assolutamente indolore viene riposizionata la cornea nella sua sede originaria senza l’utilizzo di punti di sutura. Il recupero completo della visione, a differenza della PRK, avviene subito, già nelle prime ore dopo il trattamento. Questa variante si può praticare solo in presenza di uno spessore corneale adeguato, che viene valutato nella visita preoperatoria con un esame detto “Pachimetria ad ultrasuoni”. La Lasik è un intervento molto sicuro che non danneggia la robustezza della cornea e che garantisce risultati duraturi nel tempo. In rarissimi casi, quando il difetto refrattivo iniziale è molto elevato, è possibile eseguire senza problemi un ritocco anche dopo 6-12 settimane per eliminare definitivamente il residuo.
L'intervento può essere eseguito simultaneamente sui due occhi nella medesima seduta operatoria, in modo che il paziente abbia un recupero visivo globale più rapido e più comodo.
L'Epi-Lasik é una variante della PRK e consiste nella separazione dell'epitelio dallo stroma sottostante, mediante l'uso di uno strumento
detto “epicheratomo”.
Il principio é lo stesso della Lasek, ma in questo caso, anzichè la soluzione alcolica, si utilizza questo strumento separatore. A differenza della Lasek l'epitelio, che alla fine dell'intervento
viene riposizionato sulla cornea, rimane vitale ed anche in questo caso i tempi di recupero visivo migliorano sensibilmente, mentre il dolore é minore rispetto alla PRK.
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Le lenti impiantante chirurgicamente, chiamate anche IOL fachiche (lenti intraoculari), sono una nuova opzione per le persone che cercano una correzione permanente dei vizi di rifrazione. Questi
impianti, a seconda della marca, somigliano alle lenti a contatto e vengono posizionate tra la cornea e l'iride (la parte colorata dell'occhio) oppure l'iride.
Le ICL rappresentano un'alternativa chirurgica alla LASIK e, una volta impiantate, funzionano come occhiali o le lenti a contatto. Sono simili alle lenti intraoculari (IOL) usate nell'intervento
di cataratta, ma con la differenza che il cristallino naturale rimane nella sua sede.
La reversibilità sembra essere uno dei vantaggi principali della procedura in quanto la lente può essere facilmente rimossa in presenza di problemi o nei casi di correzione rifrattiva insufficiente.
Tra le novità troviamo in commercio una nuova Lente Fachica AcrySof Cachet; è in materiale acrilico idrofobico di alta biocompatibilità con l'occhio umano con un ampio range di poteri privo finora di complicanze importanti che hanno portato all'espianto.